Vengo chiamato da un cliente, il quale mi segnala che un PC emette un forte odore di bruciato e non funziona.
Prevedo un intervento di verifica per l’indomani mattina e scopro, ahimè, che il disco fisso del PC è guasto. Il rumore che emette è il classico:
CLICK… CLICK… CLICK…
Nulla da fare, il disco ed i relativi dati in esso contenuti sono passati a miglior vita.
La notizia fa sbiancare il titolare, il quale salta sulla sedia e mi dice: “Come recuperiamo i dati? Su quel PC ci sono due anni di contabilità!!”.
“Tranquillo”, rispondo io. “I dati della contabilità sono sul server, del quale facciamo un tot di backup al giorno, quindi siamo in una botte di ferro.”
Peccato che mi sbaglio, e di grosso.
Infatti, a mia insaputa, da un paio d’anni il cliente ha preso un nuovo gestionale contabile, e lo ha fatto installare sul PC guasto anziché sul server. Il fornitore del software ha anche previsto una strategia di backup, basata su delle copie (fatte con non so quale frequenza) inviate ad una chiavetta USB, inserita nelle porte frontali del computer, quasi rasoterra.
La chiavetta è durata (miracolosamente) qualche mese, prima di essere presa a calci come farebbe un calciatore in procinto di tirare un rigore.
Disintegrata.
Il cliente ovviamente non si è posto il problema, fino a quando il disco non ha deciso di lasciare questa valle di lacrime.
Le sue lacrime.
Siamo riusciti a recuperare parte del contenuto del disco tramite centro recupero dati, operazione che al cliente è costata un paio di migliaia di euro.
Oltre a questi costi, il cliente ha dovuto far intervenire a pagamento il produttore del software, il quale ha dovuto reinstallare il gestionale e importare i dati (almeno quelli recuperati).
Morale della favola
Quando effettui un cambiamento in azienda, devi sempre chiederti se ciò che stai facendo impatterà in modo sensibile sul tuo lavoro. Un nuovo gestionale, ad esempio, deve essere sottoposto alle policy di backup aziendali, ancor prima di cominciare ad utilizzarlo. E se proprio deciderai di salvare tutto su chiavetta USB ti consiglio di compiere questi due passi:
-
Inseriscila su una delle porte posteriori, al riparo dai tuoi piedi;
-
Richiedi il mio ebook gratuito “La sicurezza in 4 mosse” compilando il modulo che trovi in fondo all’articolo. Ti farà capire che la chiavetta USB non è una scelta delle più astute.
Ultimi post di Andrea Monguzzi (vedi tutti)
- La vittima conosceva l’assassino - 1 gennaio 1970
- Ripartire dopo un danno? Il backup non sempre basta. - 1 gennaio 1970
- Perché l’Italia è senza speranza? - 1 gennaio 1970