Non adottare delle misure efficienti di salvataggio e recupero dati, porta sempre a conseguenze indesiderabili. Una di queste è la necessità di recuperare i dati da un supporto guasto (un disco fisso, una pen drive USB, un nastro, ecc.).
Quando subisci un danno che compromette dei dati molto importati ti trovi in una condizione disperata, dove sei disposto a tutto pur di riavere i tuoi file. Il panico generato da questa situazione ti espone ad un altro rischio: quello di incappare nella Banda Bassotti informatica!
In passato ho assistito in prima persona ad azioni deplorevoli commesse da chi, in teoria, avrebbe dovuto supportare un cliente in difficoltà per aver perso dei dati. Per meglio chiarire ti racconto una storia vera.
Un potenziale cliente mi contatta, su indicazione di un amico, per chiedermi una consulenza. Verso fine dicembre ha subito un guasto ai dischi del server e si è reso conto di non avere un backup recente, a causa di un problema che mesi prima ne aveva interrotto il regolare svolgimento. L’azienda che lo segue preleva i dischi e dice di doverli inviare presso un centro di recupero dati a Torino, per un tentativo estremo.
Dopo un mese di telefonate, solleciti e imprecazioni di vario genere il cliente ottiene una risposta definitiva dal suo fornitore: non si può fare nulla.
Mi chiamano quindi per un parere, e alla mia richiesta di fornire la documentazione relativa al recupero dati, mi dicono di avere solo la fattura emessa dal fornitore. Le voci fatturate sono le seguenti:
- Viaggio a Torino per portare i supporti al centro di recupero
- Euro 350,00 + IVA
- Intervento per tentativo di recupero in camera bianca (un ambiente a contaminazione controllata, che possiamo definire come una sala operatoria per hard disk)
- Euro 3.650,00 + IVA
- Ulteriore viaggio a Torino per recupero dei supporti
- Euro 350,00 + IVA
Ovviamente il tentativo di recupero non è andato a buon fine, quindi cliente ha pagato Euro 4.350,00 + IVA a fronte di nulla.
Come annusare la fregatura
Innanzitutto se i corrieri Bartolini o UPS, che mi consegnano quotidianamente il materiale, sapessero che ho dato 700,00 euro a un tizio per fare una consegna e un ritiro, mi prenderebbero per idiota. Inoltre, i centri di recupero dati seri, lavorano con delle tariffe che consentono di conoscere a priori il costo di un recupero, almeno in modo indicativo.
Solitamente per lavorare con un centro di recupero procedi in questo modo:
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Spedisci (con un corriere) il supporto guasto presso il centro;
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Paghi (anticipatamente) un primo intervento, che prende il nome di diagnostica;
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Il centro ti comunica se è possibile recuperare qualcosa dal supporto, e in alcuni casi un elenco di cosa potresti recuperare. Ti comunicherà anche l’importo minimo dell’intervento di recupero.
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Decidi se e cosa recuperare e lo comunichi al centro;
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Il centro esegue il recupero e ti invia (sempre tramite corriere) un supporto nuovo contenente i tuoi dati;
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Con alcuni procedimenti di recupero potresti dover pagare qualcosa per la restituzione del supporto originale, in quanto l’intervento prevede lo smontaggio completo e la distruzione successiva, a meno di tua differente volontà;
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Il centro di recupero ti invierà, assieme al supporto con i dati, una relazione tecnica inerente i lavori svolti per il recupero e il tipo di guasto riscontrato.
Diciamo che è praticamente impossibile spendere 3.650,00 euro per sentirsi dire: mi spiace, la scienza ha fatto tutto il possibile ma abbiamo perso il paziente. Nel peggiore dei casi, richiedendo un intervento entro le 24 ore, potresti spendere, per un singolo disco, il costo della spedizione e quello della diagnosi iniziale (indicativamente 500,00 Euro, tra tutto). Nel caso di situazioni più complesse, con configurazioni a più dischi, il costo di diagnosi potrebbe salire e aumentare di circa 200,00 euro per ciascun disco oltre il primo. Con tempi di lavorazione inferiori (10 giorni) i costi si riducono fino a un quarto di quanto indicato.
Come evitare di incappare nel problema?
Ovviamente, se disponi di un sistema di backup e ripristino efficace, non devi neppure pensare al recupero dati presso un centro specializzato. Semplicemente, in caso di guasto, sostituisci la parte e ripristini il salvataggio. Rapido e indolore, no?
Se invece fai parte di quella nutrita schiera di incoscienti che si affida alla sorte e ai rituali magici per proteggere i dati, allora ti conviene tenere a portata di mano i contatti di un centro di recupero serio, poiché ne avrai bisogno prima o poi.
Il consiglio che ti posso regalare è quello di saltare gli intermediari. Chiama e gestisci tu l’invio del supporto e le operazioni di recupero, con i relativi pagamenti. Così facendo avrai la certezza di essere seguito da personale qualificato e non da qualcuno che, quasi sicuramente, cercherà di recuperare i tuoi dati con mezzi di fortuna (per esigere poi una lauta ricompensa), probabilmente fallirà e comprometterà anche le operazioni dei professionisti, avendo peggiorato la situazione già precaria del supporto.
Io, in passato, mi sono rivolto alcune volte ad un centro di recupero di Canegrate, in provincia di Milano, di cui ti lascio i riferimenti:
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Aesse Service Srl
Via Manzoni, 25/A
20010 Canegrate (MI)
Tel. 0331 1774480 – Fax 0331 1774483
Skype: aesserecuperodati
Web: www.aesse-service.it
YouTube: cliccare qui
L’intervento di recupero, eseguito da loro, è sempre andato a buon fine e si svolge secondo l’iter che ti ho segnalato poco fa. Il consiglio è del tutto disinteressato, ovviamente, quindi se avrai necessità di contattarli non sentirti in obbligo di dire che ti ho fornito io i riferimenti.
Sicuramente esistono altri centri professionali in Italia, ma mi piace parlare di ciò che conosco e, non avendo mai testato i servizi di altri centri, non posso sbilanciarmi segnalando aziende a caso.
Per concludere
Ribadisco il concetto:
Se stai cercando di recuperare i dati da un disco guasto significa che non hai implementato un sistema di disaster recovery professionale! Ricorda che un intervento di recupero dati, anche se eseguito da un centro specializzato, non offre mai una garanzia di riuscita al 100%.
In pratica, il fatto che esistano i cerotti non ti solleva dal fare attenzione a non tagliarti quando sbucci una mela. La stessa cosa vale quando parli di protezione dei dati.
Se vuoi approfondire i concetti e sapere come proteggere i tuoi dati in modo efficiente, iscriviti subito alla newsletter compilando il modulo qui sotto. Riceverai immediatamente una copia del mio ebook “Guida alla realizzazione di un Disaster Recovery Plan” e potrai cominciare a valutare in modo serio i rischi a cui la tua attività è esposta.
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